Schiavi senza catene (Cap. II)

Tasse e sempre più tasse che faranno stringere sempre più quel cappio al collo che quasi tutti
ci ritroviamo diventando uno degli ultimi incubi che ci tiene col fiato sospeso facendoci
sperare solamente in un miracolo. 
 Tasse tasse e ancora tasse che dovrebbero prosciugare fino in fondo le tasche di ogni
lavoratore o pensionato. Per prosciugare delle tasche dovrebbero essere piene ma cosa c’è da
prosciugare in quelle tasche dove lo stipendio non arriva o perlomeno è già tutto speso per
bollette e per le estreme necessità? 
Si dovrebbe ricominciare da capo qualcuno in passato ha promesso di farlo senza mantenerlo.
Di cambiare le attuali situazioni impresa quasi impossibile qualcuno credendo ancora di avere
degli imbecilli davanti da manovrare a proprio piacimento pensa di riuscire ancora una volta
di illudere con falsi discorsi e con false promesse chi li sta ad ascoltare.
 
Dobbiamo ancora stringere i denti accettare le nuove proposte che dovrebbero portarci verso
una soluzione si chiede ancora di risparmiare non si capisce cosa, per coloro che hanno meno
del necessario. 
Tutti dovremmo risparmiare; ma quelli che son costretti a farlo non sono certo chi ha tutto
chi fa le belle vacanze chi hanno gli Jot o due o tre ville. Oppure che dire dei furbi che
utilizzano i finanziamenti dello stato ottenuti anche per vie traverse facendo finta di creare
lavoro con degli stipendi apparentemente normali ma in realtà dimezzati; lavoro che si esaurirà
nel giro di qualche anno con i relativi licenziamenti e dopo aver messo in mezzo alla strada
decine di lavoratori si godono i loro sporchi guadagni fatti sulle spalle degli altri e
utilizzandoli per comprare maestose ville con piscina e gioielli per aumentare il proprio 
patrimonio.

E ancora una volta le piazze si riempiono di poveri disgraziati che con striscioni e slogan
cercano di far valere la loro opinione urlando la loro rabbia e disperazione e se in molti lo
fanno in buona fede in mezzo ci sono quelli che approfittando della situazione s’immischiano
solo per causare altri disordini e dare motivo così alle forze dell’ordine di malmenare sia
chi lo merita e chi no.  Ed alla fine di ogni penosa manifestazione solo strade piene di rottami
di auto bruciate o sfasciate giovani che vanno a finire in galera, chi colpevole e chi no, nella
confusione che inevitabilmente si crea si perdono sia il senso della misura che qualsiasi forma
di rispetto.

Il primo tg finisce si torna a pensare alle mille cose da fare, e si cerca di andare avanti con
la giornata che non portando niente di nuovo riesce solamente a diventare per tutti più triste. 
A pranzo il tg ripete come un disco rotto sempre le stesse stressanti e snervanti notizie anzi
con l’aggiunta di qualcuna peggiore e se una volta riunendosi a pranzo o a cena si parlava della
giornata trascorsa al lavoro per raccontarsi dei soliti dispettucci fatti tra colleghi; oggi a
tavola si parla invece del timore che da un giorno a l’altro ci si possa trovare senza un lavoro
in mezzo ad una strada nel vero senso della parola.

data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
08-08-2014 Gullotto Santina Grazie per la vostra attenzione, come sempre solerte...
07-08-2014 Redazione Oceano L’autrice continua a domandarsi e rispondersi alla luce di questa società con vizi e pregi, con disagi e pensieri.
Alla soggettività dell’oggettivo dilagante non resta che guardare e sperare!
07-08-2014 Gullotto Santina La vita di tutti i giorni condizionata da un sistema che ci fa schiavi