Sempiterni ritorni

Appartengo a un ciclo
Inevitabile ritmo sempiterno

Mi soffermo sulla continuità
Inesorabile ordine supremo

Benché gracile
L’ardita semenza afferma il nerbo
Adagio, erige le ciglia alla volta
Infrangendo l’umido tramezzo

Sbuca lo smeraldino germoglio
Prode virgulto eretto all’albore

Prosegue l’ascesa l’agile fanciullo
Acerba sostanza mutata in bocciolo

Giosce, esulta nell’apice alluminato
Gode dell’apogea levatura
Trasmutandosi da progenie a fondatrice

Seguita ineluttabile il tragitto
Declinando il vigore verso il fondale

Nel crepuscolo concede saviezza
Riscattando il serbante fervore

E minuto, si abbandona al florido suolo
Matrice perpetua di frementi metamorfosi.
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19-02-2015 Dall'Ara Chiara Grazie alla Redazione per la menzione.
15-02-2015 Redazione Oceano Tutto conduce, tutto si rinnova, dal vecchio al nuovo, dal primo a l’ultimo, dal seme al germoglio, dal ceppo affondano le radici e la terra condurrà in sempiterni ritorni.