Angelo caduto
Scivolano le mie mani sulla superfice eterea dell'aria e resta immaginaria quella carezza che avrei voluto che lieve sfiorasse il tuo viso. Muta resta la mia voce, dentro me irrompe e dice che per te ho tanto amore nascosto timoroso nel mio cuore. Mille volte i miei occhi ti hanno osservato mentre ti occupavi di cose “importanti” e tristi si sono abbassati gravati dallo scorrere doloroso di istanti perduti. Le mie braccia sono rimaste vuote di te, della tua morbidezza e del tuo profumo respinta indietro da una barriera di vetro che trasparente mi ha impedito di toccarti. E adesso che vorrei raccontarti tutta la mia vita che ti é scivolata accanto senza che tu sappia se ho riso, se ho pianto, non so dove cercare il tuo cuore che non ha mai voluto svuotarsi del suo amore per me come se fossi io colpevole di una colpa che non so come se il mio arrivo avesse profanato un dolore nuovo che ti aveva investito. Ed io, angelo inconsapevole, caduto dal cielo, nel tuo grembo di giovane donna poco più che bambina, ti ho costretta a giocare una partita tra la crudeltà della morte e la gioia della vita.
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