Angelo caduto

Scivolano le mie mani
sulla superfice eterea dell'aria
e resta immaginaria
quella carezza che avrei voluto
che lieve sfiorasse il tuo viso.
Muta resta la mia voce,
dentro me irrompe e dice
che per te ho tanto amore
nascosto timoroso nel mio cuore.
Mille volte i miei occhi ti hanno osservato
mentre ti occupavi di cose “importanti”
e tristi si sono abbassati
gravati dallo scorrere doloroso
di istanti perduti.
Le mie braccia sono rimaste vuote di te,
della tua morbidezza e del tuo profumo
respinta indietro da una barriera di vetro
che trasparente mi ha impedito di toccarti.
E adesso che vorrei raccontarti
tutta la mia vita che ti é scivolata accanto
senza che tu sappia se ho riso, se ho pianto,
non so dove cercare il tuo cuore
che non ha mai voluto svuotarsi
del suo amore per me
come se fossi io colpevole
di una colpa che non so
come se il mio arrivo avesse profanato
un dolore nuovo che ti aveva investito.
Ed io, angelo inconsapevole,
caduto dal cielo, nel tuo grembo di giovane donna
poco più che bambina,
ti ho costretta a giocare una partita
tra la crudeltà della morte e la gioia della vita.
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