Rigopiano
Le parole prigioniere, Sì sbrogliano dalle catene. Mi rifugio sul divano E scrivo Senza avere in mente nulla di chiaro... La tristezza invade il mio cuore! Ascoltando il telegiornale. Odo con trepidazione Dei bambini salvati a Rigopiano... Ad un crollo sono scampati per una valanga Che li ha Sotterrati. In un albergo di montagna….quei bambini diventano già grandi... Restano orfani e Infelici! Mi concedo il cambiar canale Per non sentirmi troppo male. Poi ritorno ad ascoltare: Altri uomini, anch’essi Sommersi dalla neve, son stati ritrovati; Ma aimè, già assiderati! Non mi sento di ascoltare... E giro ancora il canale. Mi sento congelare ma… Poi di nuovo speranzosa, in TV vado ancora a Sbirciare: da cunicoli scavati alcuni altri, fra cui bambini Alla vita sono tornati. Un calore mi pervade Scopro il miracolo Per la vita che riappare! Volontari valorosi si muovono come eroi. Hanno in mente solo di salvare Quella gente. di perdere la loro stessa vita Appaiono incuranti. Angeli in terra Che Dio ci ha fornito. Per far capire che c’è sempre una via d’uscita. Che in ogni caso bisogna sempre guardare avanti.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
30-01-2017 | Redazione Oceano | Innanzi all’ingiustizia, alla negligenza ci sono indignazione e dolore. Troppe parole, pochissimi interventi tempestivi per migliorare l’assistenza, il soccorso e per evitare che avvengano disastri simili. |