Goccia d'inchiostro... vivo

Ascoltami, 
sono goccia d'inchiostro vivo 
che cade, ad ogni rintocco di campane, 
su strade di carta 
formato a quattro. 
Taci, sentimi battere 
al ritmo cardiaco d'un respiro 
libero dal limite del corpo. 
Guardami, sono me stesso, 
senza maschere; 
ho per vestito solo la mia anima. 
Si dipana il mio vivere 
steso sotto un cielo azzurro, 
distante una spanna sola 
dalle suole delle mie scarpe 
sempre in corsa verso 
nuove albe emotive. 
Il mio petto, eccolo, 
te lo racconto. 
Guardalo, ha l’aspetto di bimbo 
cresciuto in fretta 
e gli occhi che guardano dritto 
verso il domani. 
Domani è l’incerto, 
l’ignoto tempo mancante 
al verbo vivere. 
Guarda quanti trofei 
ha vinto il mio pensiero? 
Bevi, festeggiamo, 
sono vivo, eccomi! 
Ti posso offrire solo 
la mia gioia. 
Inebriati di lei, 
fai come me che son cresciuto 
a pane e Muse da cantare.
Avevo per compagno,
come da sempre accade, 
solo un bicchiere colmo  di parole 
da sorseggiare piano, 
ad oltranza, 
come analgesico alle mie paure 
adagiate sopra panchine 
di tempo  muto,
pellegrino tra Corso dei ricordi 
e Via del Quieto vivere.
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