Rivelazioni

…ci fu un inizio per gli odori, le cellule, l’infelicità, il ragionamento…
il primo istante divampò in continenti di scintille e ancora si allarga…
ci basta capire il cielo, il fondo del lago riflesso, la luna sul mare, 
le stelle…le stelle smesse finiscono alle pareti dell’alba e gli astri 
migrano per le stagioni loro…rondini senza famiglia…


						poi…


…Dio che ha creato il tutto…pianeti, stelle e l’uomo 
e tutte le meraviglie…e dopo che ha concepito l’infinito 
è riuscito a riempirlo sentendo il bisogno di dare un suono 
a tutto questo…uno soltanto indistinguibile, ma esistente, semplice…
qual’è la nota di Dio?Un mi, o forse un fa o un do…un accordo…
un passaggio vero e proprio che si ripete all’infinito? 
Un universo in do maggiore sarebbe troppo definito…in una tonalità minore 
sarebbe notturno e melanconico…un universo suonato con un accordo musicale 
sarebbe perfetto…suoni formati da note semplici…
do…re…mi…fa…sol…la…si…do…e si torna al principio!

Mi manchi tanto…
Mi manca il dormire e il risveglio accanto a te…
Mi manca il tuo urlare ed arrabbiarti per un nulla…
Mi manca la tua presenza fisica, la tua voce, il nostro parlare di cose 
di poco conto…
Mi manchi quando mi ritrovo a parlare mentalmente con te e inconsciamente 
a sentirti rispondere…
Mi manchi quando c’è qualcosa che non va o qualcosa che mi turba…
Mi manchi quando stiro quelle due cose per me…
Mi manchi quando apro il frigo e lo trovo quasi sempre vuoto…
Mi manchi quando mettendo in lavatrice cose per lavare giro per tutta casa 
per cercare di prendere questo e quello…sovente schiaccio il tasto mezzo 
carico e lavo con ciclo breve…
Mi manchi quando facevamo la siesta dopo pranzo in quell’oretta di pace 
dopo un’intensa giornata al lavoro…
Mi manchi quando non sto bene e penso a come cercavi di fare questo e quello…
Mi manchi quando ti mandavo a fare spese e tu compravi di tutto e di più 
ed io ti sgridavo per l’esagerazione…
Mi manchi quando ci vediamo con i nostri amici per fare due chiacchiere 
e la poltrona dove eri solito sedere resta immancabilmente vuota…
Mi manchi quando facevamo i progetti per andare da Chicca in Messico…
abbiamo rimandato troppo…
Mi manchi quando vado io da sola in aereo e chiudo gli occhi pensandoti 
vicino a me…
Non mi mancano i giorni della mia malattia quando avrei voluto morire 
e dove mi sentivo morire…
Non mi  mancano quei terribile tre mesi della tua malattia…
Non mi mancano i giorni dopo la tua morte quando non ce la facevo a vivere 
e pensavo che forse se avessi distrattamente attraversato la strada avrei 
finito di soffrire…
Mi mancano quei giorni in cui uscito dall’IST quando il dolore ti dava 
un poco di tregua mi porgevi la tua mano perché io la stringessi…
Mi mancano le pagine felici della mia vita…
Non si può nascondere tutto ciò che fa male…
Non ci si sbarazza dei ricordi eliminandone le tracce…
Bisogna stringerli in una tiepida nostalgia…
In una notte in cui la luna brilla luminosa,
i pensieri inespressi anche del cuore più discreto
potrebbero rivelarsi visibili…
Distese di sabbia illuminate dalla luna…
È un nastro luminescente…
Dal mare una leggera brezza si leva…
Ora la luna coperta dalle nubi
fa affievolire o ravviva la sua luce
in rapida successione…
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
06-05-2015 Redazione Oceano Pagine di vita si sfogliano scrivendosi nel principio e nella fine, dove l’universo accoglie il senso e il tuo sguardo va oltre per meravigliarsi di quei vividi colori.
Rotolandosi in immagini colme di presenze ormai disattese, si compie il percorso dei tuoi passi, ricchi di ricordi, ancora troppo forti per poterli assaporare senza implodere dentro in incommensurabili perché.
Un galoppare inconsueto le tue parole che catturano e imprimono emozioni, aggrappandosi al nostro spazio che non può non vibrare per te.