Dal mio libro di narrativa "Voli nell'azzurro"

...più tardi nei campi imbiondirà il grano fino all’oro brunito dalla mietitura e i papaveri brilleranno fino ai 
margini dell’asfalto…forse per dire addio…penso che le macchie rosse dei papaveri sul verde dei campi o sul 
giallo del grano siano una gioia per gli occhi e per il cuore. Il vento caldo dell’estate ne accarezza i fiori…
amo moltissimo i papaveri perché rendono bello anche l’angolo più trascurato delle campagne. Crescono spontanei 
e a volte hanno un effetto “sorpresa”.

Una leggenda narra che …
in un tempo lontano accadde un giorno che il Sole mentre camminava attraverso la volta 
celeste cominciò a dolersi dicendo: “Oh! Questi giorni d’estate sono così lunghi e nemmeno una nuvoletta ci 
fa compagnia…” Gli spiriti dell’aria che udirono le sue parole e non sapendo cosa fare, decisero di chiedere 
ai folletti…questi si riunirono e discussero moltissimo perché era davvero difficile trovare qualcosa di 
bello e  potente da vincere la malinconia del sole. Pensa  e ripensa alla fine chiesero alla terra di 
inventare un nuovo fiore…il fiore che doneremo al sole dovrà essere un fiore speciale, un fiore nuovo e 
mai visto…dovrà nascere dai sogni di un bambino…Così si partì alla ricerca del fiore sognato o inventato 
o disegnato da un bimbo. I giorni passarono e ogni bimbo portò alla fine nel bosco immagini di fiori…fiori 
grandi e piccoli, sfarzosi o umili…di carta o di seta…di cristallo o di semplici fili d’erba intrecciati…
fiori d’oro e d’argento…Nel silenzio improvviso una porta si aprì lentamente e un folletto portò una piccola 
scatola che tutti  osservarono…era insignificante e piccolissima e così scoppiarono in una fragorosa risata. 

Un vecchio e saggio folletto li zittì e così il folletto della scatolina raccontò…ho viaggiato nei sogni 
dei bambini ed ogni volta ho creduto di trovare il fiore più bello così lo prendevo e lo portavo con me. 
Quando lo riponevo  con gli altri fiori rimanevo incantato e non sapevo più riconoscere il più bello. Così  
cercai finché decisi di tornare ma un vento impetuoso venne e soffiò sempre più forte, finché perduto il 
mio cammino
mi portò con sé. Quando la bufera si placò mi ritrovai sperduto fra i monti dove vivere un vecchio con un 
bambino…molto poveri! Non aveva giocattoli, ma era ricco di fantasia e sapeva creare giocattoli con fili 
d’erba, sassi o pezzi di legno. Lo vidi correre e saltare nel suo piccolo regno, quand’ecco trovò fra 
i fili d’erba del prato un foglio di carta che il vento aveva lasciato cadere…lo raccolse, lo portò 
in casa e lo colorò con l’unico pastello  che aveva di un bel rosso vivo.Ritagliò i petali delicati e 
li cucì fra loro con un sottile filo nero.
Nacque così un fiore bellissimo…così dicendo il piccolo folletto aprì la scatolina e alla vista di quel 
piccolo fiore tutti rimasero incantati. Allora il vecchio folletto disse:” Hai scelto col cuore…il fiore 
che hai portato verrà dato alla terra perché lo custodisca e possa farlo nascere…fiorirà nei campi di 
grano tra le spighe selvatiche sul ciglio dei fossi. Mischierà il suo colore con  quello del sole perché 
ci si ricordi sempre che nacque per portare gioia e serenità.
Quando il sole vide il nuovo fiore  tra le spighe dorate, commosso per il dono ricevuto, lo ricambiò 
donandogli la sua luce. E ancora oggi, nel tramonto delle sere d’estate, i papaveri, come fiammelle 
accese, portano memoria di quel tempo che fu…

data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
11-05-2015 Redazione Oceano Entrare dentro le tue parole è percorrere il sogno con un unico sospiro mentre lo sguardo naviga in cerca di altro ancora.
Una magia dentro l’illusione, un racconto che respira della bellezza, del cuore e della fantasia dei bambini.
La sensazione è esserne parte e ritrovarsi con un immenso sorriso di quiete e tepore quando tutto si schiude all’essenza: guardare e creare con l’amore rende colmi al di là di ogni possibile ricchezza, dove tale diventa la fantasia di chi si accontenta del poco, per avere tra le braccia ciò che veramente appaga.