Il viaggio della vita
Nicole era bellissima nel suo abito a tubino ed i tacchi alti. Il nero era perfetto, metteva in risalto le sue morbide curve lasciando viva la fantasia ad un decolletè invidiabile, sul quale non esisteva nessun gioiello, a parte, le sue “colline”. I due meravigliosi smeraldi che le illuminavano il viso, avevano una luce diversa, quella dell’amore. Già, perché si può avere negli occhi il mare, gli smeraldi, o pezzi di carbone ardente, ma parte tutto da lì, dall’amore al quale si va incontro forse per la prima volta. Anche nella maternità, la donna si veste di una bellezza speciale, ma é sempre la conseguenza di una di quelle serate in cui ti sei preparata, ti sei agitata, forse sei stata pure imbranata, ma ti sei innamorata. Non è detto che sia stata la prima volta, non é detto che sarà l’ultima, ma sicuramente ti sei emozionata, hai desiderato di piacere, di essere amata e soprattutto di chiudere la partita della vita, più tardi possibile, con quella persona. Poi succede che il tubino non è più per te, e un po’ ti dispiace, i tacchi alti stancano e non ti fanno correre, devi usare “cose pratiche”, sei presa dal vortice di cento impegni, ma se ti guardi allo specchio bene, quella luce negli occhi la trovi ancora, è bella come i tuoi venti anni, è solo maturata con te, a testimonianza di ciò che eri e quella che oggi sei; tu, con il tuo sorriso e quel movimento della mano nel mandare indietro i capelli, sempre la stessa, al di là del tempo. E’ solo un viaggio di andata, ed è la tua vita. Buon viaggio anche a te, Nicole.
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