Normalità

Nei pensieri notturni la gioia d’esser vivo…
Il dì assurda atrocità a consumar ore
su una panchina o a centellinar passi
dove una ignorata pietà regalerà loro
parvenze di sorrisi…ipocrisia…
o un centesimo di soldo.
Inaccettabile sofferenza in anime sfinite
dove soltanto la memoria rende sacri i ricordi.
Poi notti scorticate dal gelo
in tetti di cartone con l’incerto
e la certezza d’un domani non svelato
in questo vivere fittizio.
I lampioni del viale si celano
tra giochi di foglie…
il grido di un rapace strazia il cuore 
e  disperano in quel presagio
di fosca incertezza…
Inutile pensare di poter sfuggire
da questa vita divorata…da questa
deplorevole normalità?

data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
19-01-2016 Pomina Genoveffa Genoveffa Pomina ...inesorabile e silente va la strada della vita…ora oscura, ora piana…un giorno…un momento, un sogno,
un andare solitario con la loro storia. Da teneri virgulti insicuri
a vegliardi tremuli e senza memoria…Ombre di passaggio e una fragile melodia
di singhiozzi al risveglio d’echi d’altri tempi…
è un attimo e tutto volge in un timido sorriso…o di quel che resta quando s’appresta
a cercar mani sconosciute.
Sogni di vita accartocciati
che lenti si disperdono.

19-01-2016 Redazione Oceano La normalità è la chiave prescelta da chi singhiozza nei limiti dell’impotenza e non vi è abbaglio o amore che accarezza l’anima o conduce. Perdersi nei tuoi versi è assaporare quanto di più bello e malinconico c’è nella vita: la tristezza d’esser soli nel gelo e nei ricordi.