Il mare

Il mare è buono, penso, 
il mare è consolazione 
e ci inzuppa nelle giornate estive 
per regalarci un sogno di terra. 
Il mare regge un intero cielo 
e sfonda un soffitto di nuvole…
fa friggere il sole quando si lava…
orienta i miei pensieri 
e regge in verticale la mia vita... 
Il mare cambia colore, 
le nuvole cambiano forma, 
l’età cambia il volto. 
Fa parte della quotidiana 
imperfezione dell’esistenza
non poter individuarne le cause…
non sapere chi tira il filo sullo sfondo.
Il mare è incanto con la superficie che luccica 
nei solchi di sentieri illusori. 
Il sole tramonta e l’oscurità stilla 
su questo mare e allarga l’orizzonte…
poi gli ultimi tenui bagliori  si spengono 
sulla barriera corallina portando via 
trepide attese e misteri di speranze…

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23-11-2015 Pomina Genoveffa Genoveffa Pomina dal libro di narrativa "Sarà per questo che Dio ci ha dato la pelle"
...Il mare è una forza fluida, dispiegata, morbida…sfiora le notti e i giorni con le onde che accarezzano erbe sommerse, attraverso il chiaroscuro e l’ombra delle rocce…non muta mai il suo slancio…stagioni distinte…gorgogliare d’acque leggere…criniere di schiuma sbattute…guadi e poi il rifluire e la spinta verso altre rive lontane…Osservo il mare e la lunghissima spiaggia illuminata da riflessi cangianti che fanno luccicare i rivoli d’acqua nelle increspature della sabbia…piccole increspature che si allontanano danzando come trottole…in lontananza un poco di nebbia nelle pochissime nubi che paiono avvolte nel tulle o nella garza…molto presto il calore del sole consumerà questa foschia e sarà ancora festa di colori e sensazioni…Mi perdo nel ricordo di un altro mare di qualche anno dopo quando finite le scuole con le amiche si andava in spiaggia. Allora adolescente m’innamoravo sempre di qualcuno che nemmeno si accorgeva di me. Erano palpiti di cuore acerbo a metà fra l’infantile e l’adulta, ma con uno struggimento doloroso intenso e dolce. Sola e vulnerabile mi prendeva una gran voglia di piangere. Poi il tempo delle frasi fatte, degli sberleffi gratuiti, delle risate e passeggiate lungo il corso per sfoggiare l’abito nuovo e cercare il nuovo amore. Occhiali per nascondere le insicurezze e impossibilità di uscire sola la sera. Tutto sembra fermo in quelle serate estive in quella fetta di terra e mare. Poi luglio…col bene che ti voglio…presente anche nell’assolato agosto ed in un settembre freddo con quell’aria dimessa e inospitale, con le spiagge sempre più solitarie, gli ombrelloni battuti dal vento, gli sguardi al mare verso l’imbrunire e i gelati ultimi della stagione. Nel lungomare silenzioso la normalità…quella normalità che relega la fantasia dietro le lavagne per l’inizio delle scuole e fa appassire i sogni di felicità appena sbocciati. …L'estate stava finendo. La fine di agosto al mare è una delle cose più tristi. Gli ombrelloni chiusi, i temporali, qualche ragazza e ragazza già partiti, i pomeriggi dentro il bar della spiaggetta, lo scambio di indirizzi, le bandiere rosse nel senso di mare mosso. Le passeggiate in spiaggia mano nella mano con il golfino sulle spalle e i bacetti dietro le cabine. La spiaggia quasi vuota. Brutto da vedere…Sale dal mare ansioso e mosso uno scirocco fradicio e soffocante tra i vecchi muri delle case, sulle ringhiere di ferro, strisciando sui marciapiedi. Ogni cosa è impregnata di umidiccio, ma un chiarore diffuso si spande attorno. La luce del sole seppur filtrata dalle nuvole esplode per accecare e togliere il fiato.
23-11-2015 Redazione Oceano Riflettersi nei versi come nel mare, su cui poggia l’universo e te. Meravigliosa!