Stanze vuote
Stanze rimaste vuote piangono vite che non respirano più tra le loro pareti e l'eco del silenzio abita le albe e i tramonti che si susseguono spenti disadorni di braccia che li avvolgono e baci che li salutano. La pioggia scivola sui vetri opachi che non filtrano più luce sulle anime in movimento gioielli di questo scrigno di cemento. La mano di un destino avverso le ha spazzate via e il talamo lasciato in solitudine e disadorno rimpiange scene di un amore di cui fu testimone muto. Alle pareti penzola un crocefisso dimenticato, vige su questa quiete forzata e scruta attonito i brandelli di un dolore che affresca i muri nudi imbrattati da un pulvscolo che vaga nell'aria inquinando ossigeno di cui nessuno si nutre più.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
09-09-2012 | Massa V. Massimo |
E' un dialogo interiore travagliato, intenso... che insistente dilata muri che imprigionano... una voce d'anima che ha voglia di gridare, elevarsi e trovare aria da respirare. Devo ammettere che più passano in giorni, più ti leggo e più apprezzo il tuo stile... |