Pianoforte d'anima
Quel battito di ciglia di occhi stanchi, poi la vita incontra il tuo respiro, il tuo volteggio avvolge l'anima; e’ l'istante che rende grande l'attimo. Quando la vita sembra una corsa nella notte senza stelle. mi siedo nei giorni vestiti di mosto e mandarini su un cuscino di margherite che non accettano i colori di autunno. Davanti a me un pianoforte d’anima, io suono leggero, vestito di niente, se non del leggero senso di inquietudine quel senso di luce liberatoria. Suono leggero mentre sento la tua passione che mi accarezza le mani. In un mondo di pietra restiamo noi puri di cuore, che la gente mette all’indice solo perché ha perso il gusto del colore. noi che ci perdiamo in un abbraccio che sorridiamo anche quando la vita vuole farci male e il male di vivere sembra strapparci l’anima. Noi che la gente mette all’indice perché non sa più che ore sono, e giorni sono tutti una corsa paranoica sospesa tra un inizio e una fine. Come sempre viene sera, posso alzarmi da questo pianoforte d’anima e riposare sui tuoi seni.
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12-10-2014 | Redazione Oceano |
La melodia ha un suono nostalgico, simile ad una nenia, ma che intona un quasi lamento ai giorni autunnali che si riannodano alle primavere nel cuore. Metafora, personificazione, sinestesi tra l’io al silenzio d’un mondo a sé e il retrospettivo riflessivo a volte passivo esistenziale pigro. Nel mondo di pietra, metafora, sino alla sera per divenire distillato puro in piena libertà. |