Queste strane fiamme del tempio

(Paziente 
tesso, per non
finire)

Traccio un netto
corpulento solco sulla 
pioggia della terra.

Le tasche nel deserto
piene di queste calde
pietre sacre... fiamme!

Finalmente sciolgo
le catene con il lungo
canto del nostro nome.

Nascere, morire, per 
scendere immobili sul
fondo della vita... esserci!

E’ uno strano pianto il mio, 
sui merli diroccati di 
questa arida Gehenna.

Da questi vagiti un solo
cantare d’essere, ancora,
"qui e ora" nel profondo

meccanismo del mondo.
Un uomo lentamente
fatica con gli argini del "no".

Il futuro lacerante si è
conficcato sotto le unghie
come schegge di legno.

Passi segreti a valle,
una parola, un vezzo
queste radici di gesti.

Chi funge da eroe, 
chi trascina la sua
stanca grigia identità,

chi si circonda di 
cornici e chi sceglie di
rimanere limite.

Vividi ciuffi di vita
mozzafiato da questa
frenetica macina di onde.

Ci intrufoleremo ogni
volta malgrado i lupi,
sulle vertiginose altalene.

"D’alberi e le stelle ...",
profonde ali ai tuoi occhi;
odore di zoccoli.

Agli uomini piace
disegnarsi nel limite
delle proprie carni,

seduti sul marciapiede
della saggezza, sapore di
polvere e odore di tutto.

Questo cerotto di vita
alle gabbie del sapere e
tiro un sasso..0 canticchiando!
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
15-06-2013 Di Paola Claudio sono lusingatissimo del vs commento e vi ringrazio veramente di cuore, nn so che dire, sn talmente appagato in qsto momento che nn riesco ad esternare una mia riflessione
14-06-2013 Redazione Oceano Claudio, il tuo particolare e accattivante modo di scrivere è sempre talmente ricco di spunti ed immagini, che il solo pensare di poter interpretare a dovere una tua opera sarebbe riduttivo. Il viaggio verso ciò che genera energie, verso l’interiorità, le piccole o immense cadute dell’essere umano, i misteri d’Oriente, i mondi diversi e paralleli sono solo una piccola parte di ciò che “intessi” intorno a chi ti legge.