Respiro
( D’aria e di acque, per una sola nota ) Noia di città.., case fattoria, tetti che grondano spazi, nuvole poggiate su alberi, come cappelli. L’umore della sera che scende sulla nostra voglia di stare svegli; piccole ore che anche stasera resistono al giorno. Anima che trafigge il sonno e diventa voglia di sete, profumo del tuo verbo incandescente. Nervi, tendini e trame di sinapsi, l’ombra di un tempo troppo corto proietta morbide lancette. Finalmente la tua camicia di rigonfi seni, esili i fianchi; sei la fiamma di questo agognato inferno di voglie. Cuore, passo di un angelo proibito, d’altre carni migrato, il tuo respiro anatomizza il mio volto al tuo volo. Un altro giorno si aggrappa vivo alle nostre bianche sete dell’anima; calco di respiro, argini a queste cascate nel vuoto.
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