Mi chiedo se mai

Sa d’inverno l’aria
dentro queste notti insonni
dove il respiro affaticato dal freddo
sfiamma i pensieri.

Muto, come degno d’una preghiera
mi leggo dentro,
e mi siedo sugli scalini
delle mie incertezze
a ciondolarmi tra le dita
la polveriera dell’inquietudine.

Mi chiedo se mai,
nello sfogliare questi perché,
saprò lasciare riposare il cuore.

Mi chiedo se mai
in questo insonne pensare
di dimenticare l’indimenticabile
saprò amare me stesso,
più di quanto ho amato te.

Mi chiedo se mai, stanotte,
attraverso le pieghe
di persiane chiuse,
potrò dormire ancora,
fingendo di non sentire
il rumore del delirio
che bussa piangendo
alle porte del mio cuore spento.
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