Una rosa a novembre

(Giovannoni Roberto)


Ho colto l’ultima rosa del mio giardino,
una rosa profumata,
del colore di rosa,
dell’aroma che le rose dispensano tutto l’anno,

poi l’ho adagiata in un vaso,
perché germogliasse protervia
e rigonfiasse di vita solenne:
come un gigante, con la gentilezza di un fiore.

Un assioma che diventa teorema
senza l’amore che lo sottende.
Senza chiedere nulla alla ragione di un fiore,
fidando dell’istinto spontaneo di un uomo

Ho solo voglia di sognare.
Forse credo ancora alle favole
che si raccontavano in un giorno speciale.
Forse spero in una vita migliore.

E quel fiore, l’ultima rosa dell’anno,
attende la poesia di una carme,
decantato in un modo solenne,
mentre un violino intona una nota d’amore