Metempsicosi

(Trapasso Maurizio)


Mordere la stazione sul lato dell'assenza
come nodo sfrenato tra le solitudini
come vocale di legno che si intromette tra la lingua
come sillaba del tempo che disperde la nostra bocca.

Toccare inevitabilmente i rilievi impronunciabili della notte
il guscio di un cielo perso tra gli occhi
tra i rumori della fortuna che scrive una barca verde.

Vendere l'ultimo tratto di polvere dove volano i ricordi.

Scalare un muro verso il fondo della terra
come immagine inesistente di una landa di angosce
dove abitano i sapori che accarezzano le cosce.

Cercare l'esilio della luna che orbita nella dimenticanza
mentre vivono i battiti di una stanza che si chiude
ed il mio letto è una tomba che si riempie di colombe.