L'incanto

(Catuogno Maria Gisella)


L’incanto che la soggioga
nella sua tarda primavera
è il suo perdersi in lei
con stupore
di colui che mai le fu compagno:
per destino, incuranza, pigrizia.
E lei, che mai potrà dire
d’aver condiviso con lui
il pane e il letto
l’avverte comunque
imprescindibile da sé
arcobaleno che nasce
dal cielo inumidito
stordito ancora dal temporale;
trama vibrante di ragnatela
appesa attorno al suo creatore;
alba che precede l’aurora
come il mantenimento
di una promessa
fatta agli albori del mondo
da un dio onesto
seppure smemorato.