L'illusione di Morfeo

(Didonna Maria Elena)


Timoroso si mostrò l’amore tra due sinceri amanti,
che assetati di sentimento,
scoprirono al divino Sole il mistico accaduto.

Supplicarono Sole
di non rivelare ad alcun entità la natura di quell’amore.
Pregarono Sole
che codesta unione fosse celata dalla notte,
poiché inspiegabile agli occhi della Logica e del Tempo.

Ergo Sole allungò ancor più i suoi raggi
per avvertire la sua amata Luna,
custode dei compromettenti segreti.

I due amanti, Passato e Futuro,
poterono vedersi e amarsi tra l’oceano e il cielo,
lì dove il tempo smetteva d’esistere.

L’estiva notte ospitò i due innamorati,
ma il suo corto mantello rivelò alle ore la loro identità.
Il Tempo, padre di Logica e suocero di Futuro,
edotto fu del tradimento.

Passato scongiurò Morfeo
di posare un suo papavero sulla fronte di Tempo,
e così l’illusione far domare i suoi memori sogni.
Il Dio assecondò la supplica.
Assieme a Futuro, padre Tempo, vide Logica.

I due amanti fuggirono verso Vita.
Passato portò con se le sue esperienze,
Futuro le sue aspettative
ed insieme giunsero lì dove dal loro amore nacque Presente.