Conforto

(Imperiali Micole)


Guardo questa ferita
breccia su ciò che la pelle dovrebbe celare
e vedo te
assistere alla sua nascita.

Gli occhi cadono
su particolari che stringono la morsa
strappando brandelli alla rinfusa.

Mi perdo
nel vuoto che lascio affondare
nel centro di quello che ero.

Boccheggio
con gli occhi puntati al cielo
Respingo
le scorciatoie dello stordimento
Assisto
all’inadeguatezza che m’imbavaglia
E all’assenza
che torna costante negli anni del dolore
come l’unica certezza di morte

Tutto ciò che è scaduto nella forma del passato
lo cerco nelle notti agitate dalle febbri della privazione
E lo ritrovo nel mattino dalle porte chiuse in faccia.

Poi
con gli stessi occhi affilati dei ricordi
ti vedo
ridere, camminare, amare.

Ed il mio unico conforto è sapere
che vivi.