Clochard

(Mancin Stefano)


Mi sento un tramonto senza colore
oscuro la sera prima del buio
non so dare stelle alla notte che viene
chiudo le mani senza afferrare il giorno

Mi sento un cammino senza la meta
una salita senza discesa
no so dare asfalto alla mia strada
chiudo nelle mani un pugno di terra

Perche nelle mani ho chiuso tormenti
come una nuvole racchiude la pioggia
e se la nuvola è prigioniera dei venti
resta inquietudine in ogni goccia

E si riempe il cuore di rabbia
mi sento un uccello chiuso in gabbia
che vuole volar via dalla realtà
senza sapere però dove andrà

Ma io voglio soltanto fuggire via
da un mondo perduto nell'ipocrisia
e dove vado a finire sarà lostesso
purchè sia lontano anche da me stesso

Col mio cartone e il mio fuocherello
con la mia panchina e il mio carrello
colmo di avanzi e di mille speranze
che hanno il sapore di dieci pietanze

Sono una corsa senza traguardo
una poesia scritta e lasciata a metà
cerco l'amore in ogni sguardo
ma questo tempo non ha pietà

Sono un pianeta senza satelliti
perso nell'universo di volti stupidi
mi sento fortunato a non avere uno specchio
per non potermi vedere i troppo lividi

Ho il corpo segnato dallo sgomento
inciampo e cado come cade la pioggia
cambio direzione come cambia il vento
ma di un mare nero son sempre la goccia

Sono perduto tra gli altri e il mio io
solo un po' di wihsky mi sa dire dove andare
infondo penso che è un uomo anche Dio
ma continuo a cercarlo per potergli parlare