Un po' di eternita'

(Intruglio Lina)


Capitolo 1 - Marcel
Il pianto di un bimbo appena nato, si sparse per la vallata, per risvegliare ogni essere vivente
dal letargo e gridare al mondo intero che finalmente era tornato... e avrebbe ritrovato su questa Terra il grande amore interrotto molto tempo prima.

Capitolo 2 - Più di un amore...
Aveva incrociato il suo sguardo, e sfidò quel vento di Mistral che le scombussolava il cuore,
riempiendole le guance di un calore da ustione solare.
Fu così che conobbe Marcel, fu così che non smise un solo istante di pensare alle sue mani sul suo corpo,e alla sua carne nella sua carne, fino a quando il pensiero non divenne realtà.
Non fu un "fare l'amore" come normalmente succede, ma fu come indossare l'uno la pelle dell'atro, portando reciprocamente per ogni secondo delle loro vite, il profumo dei loro corpi e delle loro essenze più profonde.
Marcel, era un ufficiale pilota e fu inviato al fronte per combattere una delle più efferate battaglie dei periodi bellici della prima guerra mondiale.
Era il 1918, quando Marcel risultò fra gli aviatori dispersi in azione, oltre il Piave.
Il suo aereo da combattimento si schiantò contro una montagna,dentro una fiammata impressionante.
Non furono mai ritrovati i suoi resti.

Capitolo 3 - Stefania e Angelique
Stefania e Angelique erano due splendide giovani donne, studentesse del Liceo Classico.
Durante il periodo estivo, mentre erano in vacanza, andarono a trovare una vecchia zia di Stefania che viveva a Milano e lì intendevano fermarsi per passare qualche settimana spensierata.
Durante quel viaggio,in treno, conobbero Marcel e su quel treno nacque il grande amore fra Angelique e Marcel.
Complici e innamorati, si scambiarono gli indirizzi per rivedersi.
E si rividero e si amarono come nessuno mai avrebbe immaginato potesse essere possibile.
Loro stessi ne erano turbati e sgomentati.
Quando successe l'immane tragedia dell'incidente aereo, Angelique cominciò da lì a poco a lasciarsi morire abbandonando giorno dopo giorno la vita.
Stefania che nel frattempo si era sposata ed era incinta,andò a trovare l'amica carissima, per abbracciarla un ultima volta.
Vide con dolore, quello che era rimasto di quella bellissima e ridente ragazza dagli occhi così blu da sedurre chiunque la guardasse.
Angelique ormai morente ma sempre innamorata del suo pilota oltre la vita, sorrise all'amica e parlò con un filo di voce: " vado finalmente a raggiungerlo...ma, promettimi una cosa..."
E dicendo questo, le accarezzò con lo sguardo la pancia prominente.
" Promettimi che chiamerai tuo figlio con il suo nome!"
Era visibilmente angosciata Stefania, e per non addolorare l'amica annuì dicendo:" se sarà un maschio lo chiamerò Marcela e se sarà una femmina la chiamerò Marcela"
-" Sarà un maschio e diventerà un pilota! "
Davvero sgomenta la donna che amava fino all'inverosimile quella ragazza morente, si rifugiò dentro un timido sorriso, mentre le lacrime si facevano strada sul suo viso inondandolo.

Capitolo 4 - Nacque un bambino...
Nacque un bambino e si chiamo Marcel.
Nacque un bambino e diventò pilota.
Nacque un bambino che ricordava il giorno della sua nascita e il suo stesso primo vagito.
Nacque Marcel... e iniziò a cercare disperatamente il suo grande amore, lasciato su questa Terra.
Non fu facile,ma la trovò. Trovò la sua Angelique!
Era una poetessa e una scrittrice, ed era la donna che aveva amato prima di morire.
Immani le sofferenze che lo dilaniavano,quando avvertiva il dolore straziante al lato sinistro del suo corpo, che aveva subito l'impatto mortale nello schianto prima di morire.
Immani le sofferenze dentro la storia della sua vita, che scorreva in parallelo fra due vite e fra sogno e trance.
La sua seconda vita che l'aveva voluto sposato ad un'altra donna che non era Angelique.
Così si chiamava quella poetessa e scrittrice, inquieta, che scriveva solamente liriche d'amore.
E pur se nella vita, Angelique aveva trovato schiere di uomini innamorati di lei,era perennemente insoddisfatta,con una voragine dentro aperta nel baratro del disamore.
Anche lei era su questa Terra per incontrare il suo Marcel.
E si incontrarono!
Si incontrarono attraverso i segni del destino,attraverso la Poesia di Angelique si incotrarono, anche se fisicamente non si incontrarono mai.

Capitolo 5 - Un amore oltre la vita...
Marcel, ormai in età, molto più grande di Angelique, pur nel divieto di mille dottori che le avevano proibito di volare, volò ancora e sul Monte Cima 12, buttò un cilindretto d'acciaio con dentro una frase tratta da uno scritto di Angelique e i loro due nomi.
Altre volte volò, sfidando la morte per via dei suoi problemi di cuore, solo perché in volo, fra le nuvole riusciva a vedere il volto della sua amata Angelique.
Altri e vari espedienti usò e sperimentò per far sì che un giorno incontrandosi di nuovo su questa Terra, avrebbero potuto riconoscersi e finalmente amarsi, forse per morire entrambi per l'ultima volta.
Marcel ormai stava molto male, e sperava di volare per l'ultima volta...
Angelique nell'attesa, si adornò di un velo nero fluttuante al vento, e fra i capelli mise quel fiore di pomelia bianco profumato, che le aveva regalato marcel il giorno in cui fecero l'amore per la prima volta...
Sa che si incontreranno ancora e sa che quella sarà la loro ultima volta insieme su questa Terra.


SAPORE DI UN ATTIMO...
Si sedettero in quel bar dal nome strategico: Tosca!
Cercavano di essere disinvolti ma non era facile.
Tanto avevano desiderato quell'incontro, che adesso parlare risultava difficile e artificioso.
Le loro mani si erano incontrate sotto il tavolino rotondo di quel minuscolo bar, e in quel momento stavano amoreggiando dicendosi tutto quello che i loro sguardi incessantemente ripetevano come solo un eco di montagna avrebbe potuto fare: ti amo...ti amo...ti amo...ti amooooo!
Erano belli, raggianti e felici e non passavano di certo inosservati.
Erano di quelle persone che quando camminavano per strada, attiravano molti sguardi compiaciuti, provocando loro malgrado, almeno due tre girate di collo per fotografarli anche da dietro.
Erano felici, perché avevano assaporato il loro primo bacio e sapeva di buono, ma adesso in quel bar si assaporavano con gli occhi.
Unica distrazione in questo loro mondo di cristallo, un discreto via vai di persone che non si accorgeva di quanti sforzi facessero i due innamorati, per sembrare normali.
Tosca e Cavaradossi, si divertiva a chiamarlo Mariane, mentre il suo vero nome era Ralph.
Tosca non era il vero nome di Mariane, ma a casa e gli amici più cari la chiamavano affettuosamente così...semplicemente Tosca, nome datole da suo padre appassionato di Opera Lirica.
Tutto era iniziato una sera di fine maggio, quando le loro anime si erano congiunte cercando di assemblare i pezzi dei loro cuori infranti da un destino non certo benevolo, né con lui né con lei. Pezzi di vetro acuminato e tagliente, da maneggiare con cura per non ferirsi ulteriormente mani e cuore, e cercare di farne ampolle sacre e trasparenti, per metterci dentro il loro amore, nuovo di zecca.
Si erano seduti sulla sabbia mentre la sera incalzava, per consegnarsi alla notte che piena di stelle, ascoltava il racconto di labbra riarse, nelle calde parole di amori lasciati e di sogni sperati.
L'alba li trovò abbracciati, mentre il cuore batteva di nuova energia.
Quella mattina di giugno, si erano rincorsi telefonicamente, pensando di non riuscire a trovarsi in quella città baciata dal mare, superba e incantevole come una signora perbene.
Erano felicissimi come chi sta per abbracciare il sogno più bello atteso da una vita, e finalmente, sempre telefonicamente, riuscirono a darsi le coordinate del punto dove si trovavano.
Davanti al porto di Genova, dove una grande nave era pronta a salpare per una crociera.
Immensa e splendida stava la nave, in quella cornice azzurra data dal colore del cielo limoge, dalle onde del mare che brillavano come diamanti in vetrina e dal profumo di alghe che completava il quadro , dandole consistenza altrimenti surreale, per quanto era bello l'insieme.
O forse a loro, tutto sembrava incredibilmente bello mentre si correvano incontro per abbracciarsi ancora, attori di un bellissimo film d'amore: il loro Amore.
Il profumo dei loro corpi, aleggiava come fiore di calicanthus in inverno.
Il vento spettinava i capelli di Mariane rendendola sensuale e affascinante, e soffiava così impertinente e insistente, come la loro voglia di baciarsi...
Fu Ralph a prendere per mano Mariane e ad accostarla delicatamente contro la parete esterna di un grande palazzone antico e bianco e fu Ralph a sussurrarle mentre la guardava voglioso negli occhi: scusami...ma devo dirti una cosa importantissima, fermati un attimo... e la baciò con passione e tanta di quella dolcezza, da far arrestare il moto della Terra e il battito del loro cuore.
Fermo immagine tutto ancora si racconta nella loro mente e nel loro cuore.
Giunsero così in quel bar, che guarda caso, portava il nome di lei, o meglio il nome con la quale la chiamavano tutti, anche a casa. Tosca!
...e là, appena entrati, furono investiti da profumi intensi che si miscelavano sensualmente nell'olfatto, con aromi di caffè misto a dolci con fragole e panna e un odore di cioccolata che faceva girare la testa tanto era buono.
Si sedettero, e Tosca ammiccante e suadente:/ mmmmm che bontà, siamo circondati da cose proibite... per la linea!
E Ralph con altrettanta malizia: Ti mangerei con panna e fragole!
Spero mi darai il tempo di sfilare la corta sottoveste di pizzo nera e... lascerò come unico accessorio, le scarpe nere decolté, con tacco alto e sottile./
/Se dici ancora una parola ti mangio subito, in presenza di terzi, quarti e anche quinti.../
Risero di cuore,consapevoli che quell'incontro sarebbe stato consacrato dall'amore più intenso e dalla passione più sfrenata.
Arrivarono cornetti alla nutella e una cioccolata densissima con panna.
Ralph attaccò un cornetto con voluttà, mentre Tosca, invece di bere dalla tazza, assaporò deliziando il palato con occhi socchiusi la sua cioccolata con una innevata abbondante di panna, gustandola rigorosamente come da divieto, con cucchiaino da thè.
Lui con gli occhi fissi su di lei, posò il cornetto nel piattino, abbasso gli occhiali per fissarla meglio occhi negli occhi e...
/ pazzesco, non ci posso credere...! diceva scuotendo dolcemente il capo.
Tu fai l'amore anche quando mangi!
/ Forse... ma penso di sì, perché in presenza di cioccolato e panna, perdo letteralmente la testa.
/... Tu la testa la fai perdere agli altri, altrocchè... ma ti farò vedere io, come si ama una Donna come Te, e soprattutto come si gusta e si assapora!
Risero complici... si alzarono e lui si diresse alla cassa per pagare...
/ Due cornetti alla nutella e una cioccolata con panna!
Tosca, appoggiata con tutto il peso del suo corpo dietro a Ralph, cinguettò / ...e un caffèèè!!!
Ralph come un eco, ridendo disse al cassiere del bar / ...e un caffèèè!!!
Servito il caffè al banco, lo bevettero all'impiedi un sorso per uno, sempre guardandosi negli occhi, mentre i loro corpi si avvicinavano in modo esplicitamente sensuale.
Lei dava il fianco a Ralph che invece le stava attaccato con il bacino.
Mariane pensò sconvolta: ...meno male che stiamo uscendo, altrimenti qua ci denunciano per atti osceni in luogo pubblico.
Uscirono e disse il suo pensiero a Ralph, che per tutta risposta l'attirò a sé e la baciò con passione, così intensamente, che quel bacio al sapore di caffè doveva rimanere un ricordo fra i più cari della loro vita.
Finì quella dolcissima e complice storia d'amore! Finì perché tutti i sogni, anche i più belli, finiscono all'alba...! Finì quella storia fatta di mille e mille frasi e mille e mille parole farcite d'Amore... Ma non finì mai il ricordo di quell'amore, legato ai sapori consumati dentro quel bar che sancirono e consacrarono il loro meraviglioso bacio al caffè!
A volte più di ogni cosa, sono i sensi a tenere saldo nel cuore un ricordo. In questo caso, più della stessa fisicità, era stato un profumo e un sapore a rendere indimenticabile un sogno!