Mogadiscio

(Arecchi Alberto)


Più di mille e mille stranieri
sono approdati alle tue sponde
per piantare una bandiera
nelle sabbie del mio cuore.

Una babele di cento lingue
ha modellato il mio passato.
Tutti ti han lasciato qualcosa,
ma sei rimasta via nel loro cuore.

Bambini armati nelle vie
massacravano altri bambini,
mentre esplosioni quotidiane
martoriavano il mercato.

Fiori strappati, gettati alle capre
che pascolano in vie di periferia,
dove s’udiva il traffico intenso,
ora raffiche di mitra e di mortai.

Sabbie salate, arrossate dal sangue
di chi è rimasto su questa spiaggia.
Palme piegate dal vento del monsone
che porta echi lontani di shareero.

Torneranno le vele d’antichi marinai
a navigare nel vento del monsone,
torneranno cammelli carichi di spezie
e di profumi dall’Oriente lontano.

Noi saremo polvere nel vento,
trasportati nel cielo dell’Oceano,
forse potremo vedere quel giorno
solamente con gli occhi dei saggi.