Materna solitudine

(Milone Nadia)


Quieta è la notte,
nel ciel l'astro risplende
e rischiara il ventre materno già vuoto.
Pianti di donna
tra l'onde innalzate dal vento
come a portar funesto presagio
d'abbandono o di morte.
E più non s'ode il bianco gabbiano,
su giacigli di lacrime riposa all'inferno
ché un cuor di madre dolente
dona palpebre viola ed ombrose
dischiuse in un rumoroso silenzio
dinnanzi al sorgere di soli novelli.