Apro le braccia e volo
Profuma di nuovo la tua pelle, non potevo non fermarmi nel cammino veloce del tempo. Hai ondeggiato vanitosa, ma poi hai chiuso i tuoi petali negando all’anima di poter parlare attraverso il mare. Mattino di risurrezione, mattino solitario, libero dai pensieri color nebbia libero da certe essenze che inebriano graffiando la pelle. Apro le braccia e volo, torno alla terra senza sapere quando sarò polvere. Ho tante cose da fare, darti un bacio prima che si faccia notte, abbracciarti per donarti l’infinito, ma non ti affiderei ancora la mia vita. Ti lascerei una conchiglia sul cuore. e riottoso proverei a ondeggiare come fiore lontano da te. Sto preparando i colori, troppe volte mi hanno ucciso, ma io testone resto qua, mi hanno tolto la fanciullezza, eppure so ancora sognare. Provo ancora gioia a portare una carezza a un randagio che mi assomiglia nell’abbaio alla luna. Le mie emozioni hanno sempre un sapore salato, ma sono mie, ma non riesco a trattenerle. Continuo a vivere come un fiore che nessuno vede, ma senti solo la sua essenza.
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