Per non smettere di essere uno

Riposa sull'erba dietro la stanchezza, 
sotto il mio sguardo, 
tra le mie braccia.
Respira forte:  vive, 
è viva, 
con la vita nuova che ha fatto nascere in me.
Respiro anche forte, vivo anche.

Recuperiamo i sensi ed il senso 
dietro la pazzia dell'amore intenso.
La vedo. Sorride. Mi guarda.
Credo che sorrida anche, 
benché chissà lo faccia il mio sguardo.

Siamo stati uno nello spazio 
e l'eternità nel tempo, 
fantastica costruzione animata 
di unione, di carezze, di baci.
Siamo stati uno e lo siamo ancora, 
benché stia tra le mie braccia, 
sotto il mio sguardo, 
riposando dietro la stanchezza.

Saremo due, 
possibilmente, 
più pronto che tardi.
Ma siamo ancora uno:  ancora 
non siamo completamente separati.
Che me l'ha detto - "ti noto ancora" - 
metà confessione e rimprovero, 
metà orgoglio e vergogna.

"Ed io a te", gli ho risposto, 
senza mancare alla verità.
Mi sembra ancora essere 
infinitamente infossato in lei, 
essendo quell'uno 
che non abbiamo smesso ancora di essere 
benché anticipi già la sua carenza.

La mia amante ha la pelle fine 
per la quale sono transitate le mie carezze 
lavata per le mille perle 
del piacere fatto sudore.
Chiudo gli occhi 
ed ancora la sua visione 
mi accompagna.
E la sua compagnia 
fa che mi rinasca 
la voglia di amarla.

Per non smettere di essere uno 
volesse diluirmi in lei.
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