Non vi tratterrò...

Giunsero uno per volta,
A riempire il mio cuore vergine,
Li riconobbi man mano,
Li abbracciai e con essi
Crebbi gioendo,
Piangendo,
Tingendo di rosa,
Di nero,
Di ogni sfumatura, 
Sentimenti forti, 
Prepotenti, 
Eterni.
Il bagaglio si riempì,
Pesante e leggero come la vita.
Quante passioni,
Dolci,
Splendide,
Terribili,
Umane,
Tutte a riempirmi,
Tutte a rendere il mio io donna.
Divennero immensi,
Forse ingiusti,
A martellar il ventre,
Che esplodeva in un fiorir d'amore.
Fiori che con presunzione battezzai miei,
Fiori carezzati dal refolo, 
Fiori sbattuti da tempesta,
Fiori recisi poi rinati,
Fiori con proprio stelo,
Con proprio Dio.
Non vi tratterrò,
Con l'avida brama di possesso,
Col ricatto del sentimento.
Apro ora le mani e vi lascio andare
Senza rimirar la scia dei vostri semi nuovi,
Senza voltarmi,
Per non morir di malinconia!
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08-10-2014 Redazione Oceano Alla vita giunse la vita e con essa a percorrere, per vie anguste e per lieti cieli, un cammino giusto e ingiusto.
Al cuore la vita, mira e ammira, il seme nato, il fiore sbocciato, il fiore appassito e intanto essa percorre e giunge al passo che volge al rimirar il passero in volo, il nido vuoto, un senso di immenso buco al sentimento.
Alla vita giunta vita, altra vita ad incorniciare l’essenza dell’esistenza, ed ora, l’autrice con malinconia guarda ai nuovi fiori e al sole che irradia il capo proteso al corso in corsa.
Ancora sentimenti profondi e radicati, veri e puri, nati dalla sorgente dell’amore!