E la chiamano vita...
E la chiamano vita quest'eterno rincorrer il nulla, scivolar su pavimenti lucidi d'ipocrisia e ringraziare con un sorriso, questo aprir gli occhi al giorno e serrarli alle stelle. Sì, la chiamano vita questo silenzio di cartapesta tanto fragile da infrangersi contro se stessi, come scheggia di cristallo impazzita. E la chiamano vita l'arresa alla parvenza, la felicità comprata, imballata in confezioni da ipermercati, venduta a chili e di qualità scadente. E la chiamano vita... ed io taccio ma non acconsento, forse rideranno per me i gialli narcisi volgendo al cielo silenti preghiere profumate.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
01-10-2014 | Milone Nadia | grazie! | |
01-10-2014 | Redazione Oceano |
Una lirica rivolta al sociale, un tema molto noto, sofferente al cuore, non indifferente alla ragione. E la chiamano vita… Uno sguardo al presente, indietro nel tempo e poi specchiato all’immutato futuro: indifferenza, insofferenza, ipocrisia timbrata come cartellino ogni mattino. E la chiamano vita… Parole che si incollano continue sfoggiate sulle labbra in voci beffarde! E la chiamano vita… L’alternarsi del silenzio e del muro gelido cosparso di cocci taglienti. Ad essa, l’autrice, alla bellezza non effimera della vita, affida in raccoglimento e raccogliendo dal nulla avanzato in questo odierno, parole colorato di speranza, di amicizia, di serenità, di equità. E la chiameranno vita al cammino nel sole! |
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29-09-2014 | Milone Nadia | Grazie, cara Mirella, per il tuo immergerti nelle mie emozioni. | |
29-09-2014 | Musicco Mirella |
La tua vita un tappeto di emozioni infinite, smarrite al silenzio, trafitte dal nulla. Nel tuo fragile sentire un mondo piegato agli incanti dispersi. Un tuffo infinito che urla al tramonto di un IO beffato dal vuoto ma che smuove ogni passo verso un cielo che aspetta ... e sei tu ... la tua forza! ... grazie Nadia |