A lei
Lei, pura essenza di petalo sfiorito sotto le intemperie. Lei, a cui il sole bruciava gli occhi gonfi protetti da veli di finzione, sdraiata su squallidi letti intenta a donar il suo fiore al demonio. Lei, la puttana di una vita, forte di sogno, precipitata nell'abisso della realtà. Lei, stuprata e consenziente, umiliata con sorriso, d'esistenza derubata... portata fin ai cancelli del paradiso per esser schiava degli angeli, china a ripulir lo squallore degli animi. Lei, tutto e niente, donna e amante spoglia d'orgoglio, involucro nudo implorante pietà ai piedi dell'universo. Il nulla ridotto in briciole da chi per sfamarla raccoglieva immondizia e pesche marce. Lei... dannata per sempre e da sempre, ma con lo sguardo di bestia che non s'arrende.
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08-10-2014 | Redazione Oceano |
Sotto l’imperversare del nudo freddo, il fiore svilisce ed è a terra che finisce, chino e vinto. Sotto l’avidità il fiore della femminilità appassisce e muore, il cuore sordo ai richiami. Sotto il manto di cielo ammantata e sconfitta, l’anima paga piagata e percossa. La vita con le sue bellezze si dona a donna e si nega a donna, Lei, anima forte e coraggiosa, saprà sempre attingere dalla fonte della sopravvivenza: ai desideri negati i sogni infranti, al comando imperioso lo sguardo ansioso, alle sconfitte e ai soprusi un ringhio d’istinto naturale agli occhi feriti. |