Dama di cuori

Seduta al tavolo verde, al centro  il piatto è ricco, ci sono ori, gemme e dobloni in palio.
Mi servirebbe un Asso, voglio vincere e decido di barare; lesta e furtiva sfilo un asso dalla manica,
è un asso di picche, acceso e severo nel suo nero, un tuffo al cuore mi costringe a riguardar le carte
mie. Ho tra esse una Regina di Cuori, ha i colori sbiaditi, stinti, consumati sui bordi, un angolo
piegato, quasi staccato. Non ha più le vestigia del suo reame, solo un particolare si è, nel tempo,
fissato bene rafforzando il suo esistere” il suo sorriso”, pare che i tratti delle labbra non siano
stati stracciati dal tempo passato su quei tavoli, come se perdere ogni volta la posta in gioco l’abbia
nutrito e rinforzato sempre più, pare che il tempo si sia fermato per esso. Ho vergogna del mio asso di
picche, lo lascio scivolare di nuovo nella manica, riguardo la mia Regina, ora riesco a leggere oltre
quel sorriso. Vi sono dolori antichi di chi non aveva nulla da giocare, vi sono lacrime di chi ha perso
affetti in una folata di vento, vi sono anche vittorie di chi ha saputo vincere se stesso scegliendo
il sorriso di una Regina Stanca, son sorrisi di chi ha dato il suo Onore per un Credo. Riguardo la mia
Regina di Cuori, pare che il sorriso sia marcato ancor di più. Ognuno mette a terra le proprie carte,
c’è un poker d’assi ; il giocatore, avido, deciso, veloce fa suo il piatto, io guardo le mie carte, la
Regina di Cuore resta sola, non ha compagne che le possano dare un senso, ha solo un Eroe che sorridendo
si accoccola nel suo cuore e il sorriso della mia Dama di Cuore è vivido più che mai.
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)

Pubblicata il 25-09-2014

Conferita menzione del giorno

Numero visite: 754


Commento dell'autore

E' facile seguire la strada
dei compromessi e ci vuol coraggio
a rifiutare le sue lusinghe per
un concetto di onestà interiore