Dama di cuori
Seduta al tavolo verde, al centro il piatto è ricco, ci sono ori, gemme e dobloni in palio. Mi servirebbe un Asso, voglio vincere e decido di barare; lesta e furtiva sfilo un asso dalla manica, è un asso di picche, acceso e severo nel suo nero, un tuffo al cuore mi costringe a riguardar le carte mie. Ho tra esse una Regina di Cuori, ha i colori sbiaditi, stinti, consumati sui bordi, un angolo piegato, quasi staccato. Non ha più le vestigia del suo reame, solo un particolare si è, nel tempo, fissato bene rafforzando il suo esistere” il suo sorriso”, pare che i tratti delle labbra non siano stati stracciati dal tempo passato su quei tavoli, come se perdere ogni volta la posta in gioco l’abbia nutrito e rinforzato sempre più, pare che il tempo si sia fermato per esso. Ho vergogna del mio asso di picche, lo lascio scivolare di nuovo nella manica, riguardo la mia Regina, ora riesco a leggere oltre quel sorriso. Vi sono dolori antichi di chi non aveva nulla da giocare, vi sono lacrime di chi ha perso affetti in una folata di vento, vi sono anche vittorie di chi ha saputo vincere se stesso scegliendo il sorriso di una Regina Stanca, son sorrisi di chi ha dato il suo Onore per un Credo. Riguardo la mia Regina di Cuori, pare che il sorriso sia marcato ancor di più. Ognuno mette a terra le proprie carte, c’è un poker d’assi ; il giocatore, avido, deciso, veloce fa suo il piatto, io guardo le mie carte, la Regina di Cuore resta sola, non ha compagne che le possano dare un senso, ha solo un Eroe che sorridendo si accoccola nel suo cuore e il sorriso della mia Dama di Cuore è vivido più che mai.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |