Sommo

E Tu, Leopardi, 
non fare del sapere tuo 
roccia per me,
anch’io son poeta,
piccola e malferma
sulle giovani gambe mie.
Di orrori grandi son i versi miei
e di cuore e anima s’accompagnano.
Presunzione di Sommo io non ho
ma al mondo tutto gridar voglio
di quel che alberga nel mio cuore,
di virgole e punti non mi angustio,
doppie e apostrofi nemica son
ma sentimenti e sensazioni
racconto scrivo
e di dolore mio ragione ho
e Tu, Leopardi,
china il capo innanzi a me
che di vanità priva sono.
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
29-11-2014 Redazione Oceano Poesia in un mare indefinito dove s’apre e richiama il verso. Non s’ inchina l’autrice dinanzi alla maestosità dell’opera di Leopardi, dai posteri indicato come esempio, studiato nei tormenti e sgomenti dinanzi all’infinito. Nell’umiltà delle parole, scivola il sentire della lirica, colmo di paure e urla sperse dentro al cuore. Un tuffo libero da ogni regola governato dallo spasimo, unico maestro nell’impugnar la penna.

Pubblicata il 24-11-2014

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Commento dell'autore

La nostra necessità di scrivere,
di raccontarci agli altri,
a volte ci fa apparire presuntuosi
ma così non è, siamo solo cuori
in cerca di conferme