Versi, arsemico ed odio

(Violano Luigi)


Queste lettere d’amore
sudate di pioggia
e palpitanti su campi d’esistenza infiniti ,
d’ora in poi,
le scriverò a nessuno.
Le invierò all’indirizzo segreto del fuoco
che tutto discioglie
Il mio sentire più profondo
nel suo fiume d’arsenico in piena.
Nelle vene mie turgide
c’è stasi,
solitudine e freddo
son loro coinquiline da un poco.
Su di me la stanchezza
ha già avuto la meglio,
i pensieri, pesanti macigni,
mi chiudono gli occhi.
Due spesse coperte di buio pesto
mi ricoprono il corpo stracolmo di lividi
riverso a meditare in un mare agitato di pianti a dirotto.
Tutto tace d’intorno,
è parola soltanto un respiro di vento.
Il mio sangue, grumito,
s’anchilosa ad un brivido di malinconia
mista a tempo che fugge.
Sento freddo dentro questo giaciglio di fortuna,
ho perduto la pace, m’è sfuggita la vita.
Nell’anima albergano, ben mescolati,
versi, arsenico ed odio.