Gaeta

(Meloni Valentina)


L'agave temeraria a picco sulla roccia
innalza il fiore solitario come un pinnacolo
di grazia verso il cielo. Sotto di lei giocano
frullii di onde e mulinelli di sabbia fine.
Le falesie ornate di tamerici e bounganville
amoreggiano col mare... è tutto un sussurrare
di maree, di proposte ardite e di dinieghi
tra l'onda e l'arena, tra la roccia e il sale.
Nelle pieghe degli Aurunci palpita il cuore
nascosto di Gaeta e l'anima sua corsara,
fuoriesce da ogni spaccatura, e sussulta
ad ogni galeone che doppia il Serapo,
antico e austero, con la grazia soave e silenziosa
di una farfalla bianca che vola col maestrale.
Il mare alita carezze tra i capelli
ed io, per sempre innamorata, lascerò indugiare
i miei occhi ubriachi sulle curve selvagge
e sulle sponde di questa gran signora...
Oggi ancorerò un dolce ricordo a questi giorni:
Gaeta ancora e ancora!