I fantasmi di Etty

(Meloni Valentina)


“In me non c’è un poeta, in me c’è un pezzetto di Dio che potrebbe farsi Poesia. In un campo deve pur esserci un poeta,che da poeta viva anche quella vita e la sappia cantare: [ … ]”Su, lasciatemi essere il cuore pensante di questa baracca.”
(Etty Hillesum)

Tornerete, lo so, a visitarmi, bambini fantasmi,
nelle notti di bufera, lungo i sogni che non hanno trama.
Vedo già ora i vostri nomi scritti sul selciato che calpesto
sulle mura nere di edifici che custodiscono le vostre voci.
Posso vederle sopra ogni cancello aperto sul nulla:
sventolano stanche, le vesti appese di tante Esther,
Ariel, Myriam, di tante Sarah e molte altre che non conosco mi chiameranno, lo so, da lontano, dalle minuscole
scarpe vuote abbandonate a mucchi dentro a fotografie sbiadite…
Quelle foto che non si vedono nei libri di scuola ma stanno appese
come muti spettri in mostre indette per l’Olocausto di un dolore.
Non vedo suole, non forma , non colore…Scarpe? Sembrano folle
di piedini confusi che hanno perso la strada e la fiducia…
lungo binari che portano alla morte . Si sono persi
Yehochoua, Mikhael, David
e i piccoli Immanouel ed Eliyahou
non troveranno più la loro mamma. Se un Dio esiste
perché ad accettare questo, dovrebbe venir meno la fede a ogni uomo-
li avrà senz’altro ricongiunti in un abbraccio senza fine,
in questa vita o in un'altra, dentro nuovi volti e nuove storie.
Qualcuno la chiamò “soluzione finale” ma quanto si sbagliava?
Non ci può essere fine nel richiamo di atrocità che non hanno assoluzione…



Non le vedete, non le sentite tutte quelle vite che ancora sono in processione
in attesa d’esser vissute ? E paiono sospese, quasi fossero al di fuori della storia,
degli anni, del tempo … Sospese sopra le coscienze come un avvertimento,
che non ha fine l’odio dietro a quei cancelli e si perpetua in ogni uomo,
in ogni bambino sacrificato in nome di nulla… Perché Dio non ha mai chiesto sacrifici!
E’ la bugia più grande questa, occultata dentro a una parola Olocausto-
non individua la tragedia della storia, sembra semmai quasi una scusa
quella definizione messa lì a mo’ di toppa per nascondere la colpa
di tutti quelli che non hanno fatto nulla, di tutti quelli che non lo fanno ancora,
di tutti quelli che non lo faranno, perché quel dolore che brucia ancora adesso,
non si consuma e mai si consumerà fin quando anche una sola vita
arderà di quel ricordo in ogni ingiustizia presente, passata e futura,
in ogni piccola creatura immolata nel nome di una divinità!




1) Etty Hillesum: Esther Hillesum, detta Etty (Middelburg, 15 gennaio 1914 Auschwitz, 30 novembre 1943),
è stata una scrittrice olandese di origine ebraica, vittima della Shoah.


2) La parola "Olocausto" deriva dal greco (olokaustos, "bruciato interamente"), a sua volta composta da (olos, "tutto intero") e (kaio, "brucio") ed era inizialmente utilizzata ad indicare la più retta forma di sacrificio prevista dal giudaismo. L'Olocausto in quanto genocidio degli ebrei è chiamato, più correttamente, con il nome di Shoah (in lingua ebraica:, HaShoah, "catastrofe", "distruzione".