La poesia
Un foglio vuoto scelto come confidente Porta missive inconcludenti Minuti desideri Abiezioni nascoste Piaceri sottintesi. Torno a partorire il frutto nascosto delle cose Sconfino senza paura E arrivo col pensiero A sporcarmi le mani A bagnarmi d’autunno A bruciarmi d’estate. Ricordi deformati dall’uso In risalita Spinti da correnti ascensionali Di ricorrenze felici Di incroci di sguardi Istinti imbrigliati come uccelli ingabbiati Rompono, a beccate, divieti di finestre chiuse. Canto fuori dal coro Sconfinando Sazia di memorie Trasporto il dolore nella quiete di delicate essenze Con fame da guerra divoro emozioni scampate al tempo E gioco, alle mie condizioni Seminando sogni e bisogni Su questo foglio gonfio di vento Il deserto s’arrende al mio sorriso.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
21-06-2012 | Rutigliano Nico | Versi affascinanti, di arguta sensibilità... metafore che rievocano la contrapposizione tra conscio ed inconscio, frutto di una percezione soggettiva che scaturisce dall'infinita scala di tonalità attraverso le quali si espandono le nostre sensazioni. La lirica evidenzia una profonda ricerca di purezza interiore... molto apprezzata. |