Oceano nell'anima
Un ricordo sublime non è sabbia che il tempo porta con sé e ne divora ogni traccia, o una macchia da lavare e asciugarne la dolenza ma una lancetta ferma perennemente, un ticchettio compulsivo nella condanna di un pensiero profondo attraverso un grido silenzioso che spacca vetri e l’ignara indifferenza ne ingerisce ogni pezzo. Sembra avere origini in un vulcano che ti scoppia dentro, non c' è ossigeno nella lanterna ormai interrotta nel senno, sopravvive senza mai lasciarsi abbrancare dal tempo che avanza; è come un terremoto che scansa l’ieri sotterrando il domani; un ricordo, che scava a fondo per non tralasciare nessun vuoto, urla attraverso fogli inquieti segnali di fumo spenti da mani assenti ma che divampano a cielo aperto il percorso incontro al mondo; una cicatrice ammuffita e lacerante che commemora il ricordo più sublime di un tempo appartato nel grido dell’ennesimo silenzio, lì dove socchiudere gli occhi non è altro che rivangarne goccia dopo goccia l’istante corsa a braccia spalancate verso la brina di questo oceano nell'anima...
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