Stelle di vetro
Il poeta è stanco, i suoi pensieri sono vagabondi senza meta in cerca di anime sincere. Il poeta è stanco, riposa sui frammenti di stelle, cadute invano perché la gente non sa più sognare. Il poeta è stanco riposa tra le pieghe del mare che si è stancato di portare a riva le conchiglie, la gente non ha più tempo per una emozione. Tutti parlano, imbellettano pensieri di vera ipocrisia, tutti come fumo di sigaro che vola leggero ma lascia un fastidioso olezzo. Lascio scivolare questi giorni in cui tutto si ferma, preparo i giorni di settembre, si chiude un sipario, si chiude un capitolo, si prepara una nuova scena, nuove pagine per un cuore che ora giace malato. Il poeta è stanco, pochi fiori sinceri che dondolano con il respiro delle sue emozioni, il resto solo un infinito deserto, l’acqua un miraggio. Il poeta è stanco, una mezza luna per cuscino, un amore che adorna i sogni vestendo il presente di emozioni sempre nuove. Il poeta sa che la sconfitta, la delusione non è mai vana, è sempre un inizio. Il poeta abbassa il panama a nascondere l’anima a proteggere l’anima. Sorseggia piano rum pesca, lascia sulle tue labbra un bacio che è per l’eternità. Sorseggia piano rum e pesca tutto si fa leggero, per il mondo sei brezza di un temporale si toglie di dosso le tue parole in fretta fanno pensare, fanno male si le poesie fanno male perché ti ricordano che la vita è oltre l’apparenza dei nostri giorni.
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15-09-2016 | Redazione Oceano | Sì, è vero, spesso “il poeta è stanco” perché “la gente non sa più sognare”, ma nella stanchezza che questi versi raccontano c’è comunque la consapevolezza che la poesia continuerà ad esserci, perché basta anche solo una persona che sogni ancora, per dare senso al poeta. |