Il canto del cigno

Si resta così
come il cigno di sera
che eleva il collo al tramonto
facendo un inchino alla notte,
lasciando il suo canto tra le stelle.
Ho sempre dato tanto
ho sempre incassato tanto,
il bilancio è positivo
quando si vive sperando.
In fondo sono solo stanco
di dover continuamente dimostrare qualcosa,
stanco delle persone che non apprezzano il tuo fare,
stanco delle persone che pensano che tu sia solo petalo nella sabbia,
stanco dell'ipocrisia, delle parole dette sempre per un secondo fine,
stanco della gente che si vende ancor oggi per 30 denari.
Sono offeso, si sono offeso con me
che ancora penso scrivo e vivo semplicemente per amore,
però io non mi vendo e non mi cambio.
Ho aperto l’armadio del passato
cercato il panama, lo avevo appoggiato tra le stelle, poi tra i ricordi.
E’ tempo di andare, 
a te che hai seguito il mio volo
dico semplicemente
non vergognarti mai delle tue emozioni,
semplicemente vivile di cuore sapendo che potrebbero non tornare mai più.
Non stancarti di salutare di abbracciare di baciare,
vivi sempre affamato curioso anche malinconico.
Ora riposo all'ombra della quercia che scruta il mio cammino,
scelgo che sia silenzio,  l’odoroso silenzio d’amore
che mi lega alla mia compagna di vita.
Solo gli occhi lavoreranno,
solo l'olfatto sarà ladro di profumi essenze.
Prendo la mia stella e tutto il suo amore e riposo.
Ho lasciato pensieri sparsi vi faranno compagnia,
abbiatene cura come tutte le cose belle
che si portano dentro perché sono gioia.
Il canto del cigno abbraccia la notte
adagia una piuma sul fiume della vita
lento scivola via.
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
28-09-2016 Redazione Oceano Resoconto di un andare impetuoso che della vita coglie l’essenza e nella vita assapora l’essenziale: primordiale gemito di verità barattata da molti, afferrata da pochi come distillato d’esistenza. Dei tuoi versi raccogliamo purezza, unicità in un mare d’ipocrisia.