Stanco ma vivo

Stanco ma vivo,
mentre osservo incantato
la sera divenire notte sulle mie cose,
lo sguardo distratto da mille pensieri,
si parte da sé ma non si dimentica il nostro tempo
che ormai veste senza dignità l’abito di un barbone.
C’è un gran fermento
un domani nuovo da disegnare
un no, un sì non può fermare la deriva di questo paese
che non ha più vele, governato dagli uomini di malaffare,
ora anche la terra derisa, non amata
si ribella e urla nelle nostre notti
sporcando i sogni dei bambini.
Nulla cambia con un sì con un no,
l'uomo, i suoi problemi, non sono più al centro dell'attenzione.
Siamo un popolo di affamati che ha smesso di avere fame,
anche l'arte perde il suo valore
e felice impera con gli uomini il malaffare.
Sempre in competizioni con tutti, mai con se stessi.
Nessuno se ne accorge più,
il tramonto ha una sfumatura diversa in ogni giorno che viene,
così come l'alba.
Resto qui tra le emozioni che tutti rinnegano,
vivo il mio tempo cantando l'amore,
non sono mai solo perché Dio è con me,
o se non è Dio quell’entità superiore.
Se la mia quotidianità racconta giorni senza colori,
dentro di me, con le mani del mio amore
continuo a disegnare arcobaleni.
Lo scrivevo tanti anni, ma mai come ora vale.
Resto stanco ma vivo,
faccio un inchino alla luna e chiudo la porta di casa,
ho voglia di abbracciarti,  ora e sempre.
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10-11-2016 Redazione Oceano Tempi bui, illusioni negate, paure e angoscia, nelle parole che descrivono una realtà che si fatica ad accettare. E siamo tutti “stanchi ma vivi”.