Devo dimenticarti

La variazione della brezza 
ricorda antologie 
e nella bolla del silenzio 
non sono oramai penzoloni 
abbecedari dei versi.

La fioritura essudò 
i suoi ultimi aromi 
allungando i secondi 
inzuppati di speranze.

E ti porto ancora calamitata 
al dorso del mio petto 
basso le dita della luna 
nei muschi che ascesero 
per la salinità della landa.

La notte ammalò di nostalgia 
nel suo vertice le ragnatele 
intonano distanze 
La calligrafia del tuo nome 
aggomitola secchezza alla mia gola

Lascerò che spirino le onde 
fino ad esaurire questi mari 
necessito 
che i germogli del tempo 
mi aiutino 
ad orlarti dell'anima.
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