L'impotenza delle mie inquisizioni

Nell’inizio dell’austerità dei miei principi
una forza di lucciole mi protegge.

Le luci della mia allerta preservavano i miei sensi.

La tua beatitudine di poeta inerpicato nel silenzio
affondò tutte le muraglie,
devastò l’impotenza delle mie inquisizioni
ed aprì la porta dell’incantesimo.

Allagato oggi il sotterfugio dei miei remi
navigo nel levitare dai miei emblemi
ambrosia del carnevale delle mie passioni,
dove le lenti d’ingrandimento dimensionano
gli specchi acquartierati in chimeriche finestre
come un sproposito all’infinito.

Esagerando l’opinione delle viscere
volo in un’indomita audacia
perché assorta mi ipnotizzano i comandali
e soccombo come Athena condannato
a morire nelle impalcature dei miei frutti.
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