Sensazioni...apoteosi...o rimpianti?

dal mio libro di poesie "Sensazioni... apoteosi... rimpianti?"

...onde di sensazioni sprofondo in pensieri…nel cuore della notte mi avvicino alla finestra e guardo
il cielo... lontano un suono d’arpa mi avvolge delicatamente…le costellazioni danzano con leggiadria
a quel suono così struggente…sono quarti di tono così accordati che tutto pare progettato da Dio.
Ogni costellazione una melodia…ogni spicchio d’universo una scala musicale…ogni stella una nota con
i suoi colori …do giallo chiaro, re arancio, mi rosso, fa viola, sol verde, la blu chiaro, si azzurro...
per ogni distanza fra stelle un intervallo fra note…o come Rimbaud i colori nelle vocali... poi... di
giorno il sole e la notte altre stelle sempre lì a sussurrare di andare avanti... e poi c’è la luna, 
attrice nottambula di scenografie irreali…incantatrice inebriante di interrogativi annebbiati del 
nostro inquieto vivere. Infine un piede…un piede sulla luna…quanto può contare un piede per cambiare
punto di vista? Vedere la terra dal di fuori della terra è un po’ come uscire da sé stessi e guardarsi
vivere…percepire penetrando all’interno di un granello di polvere, dilatarsi oltre il cielo...sono
esperienze che cancellano i confini tra interno e esterno, fra saggezza e  sagacità…ascolto il vento
sul mare, la risacca quando s’affaccia la solitudine…qui c’è solo ritorno…avverto il canto degli
uccelli... qui c’è solo musica…le immagini si materializzano davanti ai miei occhi sentendo i suoni...
vedo i colori muoversi come dipinti di un immaginario pittore e i miei pensieri sono nuovamente a
colori, scorrono veloci…basta un piccolo tuffo nel mare per essere nuovamente e semplicemente
spettatrice…cosa ho sempre aspettato non lo so veramente…poche le parole dette, i gesti furtivi e
frettolosi, la vita rosicchiata dal tempo... ora il sole riappare da dietro una piccola nube e
diffonde sull’acqua un bagliore dorato... ho la sensazione che lassù qualcuno mi ami e tutto il
paradiso che a Dio chiederò il giorno che morrò, sarà volare e volare... Ero molto triste e sono
andata a vedere i monti, ma le nubi li nascosero... ho conosciuto la pioggia che asciugò le mie lacrime
dicendomi che il dolore rende più forti... il vento spavaldo mi ha portato con sé per mostrarmi che
dopo ogni tempesta viene il sereno... il sole ardente e impetuoso mi ha parlato di pace ritrovata e
di vita ancora da vivere…la notte, simbolo di vita che mi ha protetto dalla violenza del giorno, mi
ha messo in comunicazione con l’infinito…Una vecchia canzone dei Beatles…Here Comes the Sun…è spuntato
il sole... 

Apoteosi

La vecchiaia produce una curiosa impressione di vuoto con crisi a volte di angoscia e tristezza, ma
anche con quell’esaltazione che proietta sulla realtà un velo brillante…è anche gioia immotivata
così forte da riuscire a dissolvere le asperità della vita per renderla più leggera e vedere cose
buone e cattive con una nitidezza un po’ meno spaventosa, acuta o tagliente… valutando il loro peso,
il loro rilievo. Ripenso molto al passato, soppesando ogni idea  e il valore che ha per me, perché
le idee se non sono sostenute dall’emozione, dal sentimento e dall’amore che ci prende, ci cattura,
ci assorda, svanendo, frange tutte le scelte che si sono fatte nella vita, lasciando solchi, ricordi
duri come pietre, cicatrici. Un insieme di idee sparse contribuisce a cambiare l’immagine che abbiamo
di noi stessi per conferirle profondità e contesto. E’ un mondo incantatore brulicante di emozioni
che induce ad assecondarne ritmi e forme. Dopo l’idea prendi una parola per volta e comincia a
ripeterla... poi tante altre parole ripetute fino alla fine ascoltando al tempo stesso quella voce... 
Con le parole non si fa altro che smontare e rimontare le cose che ricordi... visioni infinite dello
stesso avvenimento, soprattutto quello che vorresti rimuovere. Evocando immagini della tua vita,
quelle immagini fuggono dalle cornici per scorazzare libere e coprire la superficie della realtà... 
a creare e ricreare la realtà nella quale hai deciso di credere. Quando questa si scheggia o si 
sfalda le parole corrono per ripararla e ricostruirla. Non sappiamo valutare il passato e ignoriamo
il futuro…non ci possiamo salvaguardare dalla morte così cerchiamo di scrivere la storia, lasciare
annotazioni in libri e opere…così verremo riraccontati, fraintesi e spesso falsati. 

Siamo così ossessionati dal sopravvivere a noi stessi che spesso gli scopi spirituali non coincidono
con ciò che il nostro spirito forgia…per avere l’abitudine a considerarlo superiore al corpo... 
Vediamo solamente una parte del Tutto...
Rimpianti?
...Abbracciati ai nostri sentimenti il tempo si ferma per un istante con le immagini del passato...
poi come polvere dissipata il tempo le disfa. Nel cielo di un blu profondo il mondo delle ombre
avanza... colgo questo silenzio per ascoltare il tumulto del cuore…riemerge e s’ammorbidisce l’ombra
di un ricordo…una lucciola rannicchiata fra le spighe mature accende la sua lanterna... un grillo
canterino in serenata monologa allegro alla notte…nuvole peregrine quiete all’orizzonte muoiono
in cima alle colline…un vento leggero gioca sulle cime dei pioppi tirando gli alberi per le foglie... 
forse per far ascoltare meglio queste melodie?...


...spazi, sensazioni, passioni fissate su cartelle come un diario a fogli liberi... puoi mettere o
togliere la pagina che non ti piace a aggiungere quella che…un lieve impercettibile scarto all’indietro
e la mente si ritira in un intimo spazio…attendo un riaffiorare di ricordi…o forse un improvviso e
istantaneo avviso di mutazione?
...cinquant’anni fa…un sottile profumo di fiori d’arancio sul lungomare…l’odore di rosmarino e della
menta selvatica in una lontana notte d’estate…la barra del ghiaccio che lenta si scioglie nel largo
lavello grigio conglomerato di ciottoli biancastri…un frinire di cicale nascoste e più tardi il canto
dei grilli…una luna imprendibile di luce non sua…un prato con stelle a specchio…un caldo vento per
trasportare i ricordi…sul ‘ieri’ perché è stato... sui ritagli di luce per dipingere meglio il cielo
dei ricordi, orme precise che conducono a niente... il tempo ha mani che carezzano il vento della
fronte... tutto si dilegua come sussurro...

Una leggenda narra…ogni tanto il Signore scende sulla terra per guardare da sotto la volta stellata
del cielo...
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
05-07-2015 Redazione Oceano Seguire i movimenti delle tua penna è come essere parte di quelle parole: immagini che vivono, scuotono sino all’ultima percezione sensoriale, destata dal tuo sguardo che è vita, dalle tue domande che sono anche le nostre. I pensieri prendono forma inducendo a percorrere la narrazione sino all’ultimo respiro, appagandoci quasi fossimo parte di quel mondo che con te diventa magia.