Seguo legato alla prostituta poesia
Pensai di odiarti. Come ad un figlio bastardo ripudiarti. Più non posso, sei lebbra del mio rozzo cervello. Il mio cuore si alimenta, delle tue metafore inquiete. La cagliata rossa del mio sangue. Mi richiama a gorgoglii, continua a far scoppiare le mie vene. Ti odio. Ti amo. Mi ferisci. Le tue ninfe mi seducono, fino ad allettarmi con esse. Notti febbrili, di sperma in poesie. Io anelo annichilirti. Essere solo carne che si dondola. Afferrato per il gancio della vita. Ed a morsi mettere asta alla tua bocca. Ma seguo legato alla prostituta poesia.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
20-11-2014 | Trapasso Maurizio | Grazie redazione oceano per il bellissimo commento!!! | |
17-11-2014 | Redazione Oceano |
Anacenosi, apostrofe scagliata contro la prostituta poesia, con versi la cui cacofonia non offende la poesia ma la rende sacra e potente al suo dannato dire: notti febbrili di piacere. Analogia, il mio cuore, odia ed ama in ugual misura. Nessun vinto e nessun vincitore, solo una penna ad un fine dicitore! |