La porta
La porta a un tocco d’ali dietro un muro di apparenza mattoni a cementare l’incertezza della mano equilibrio che tentenna su pilastri di emozioni impastati di perché con il bianco della calce ed il forse della notte. E sei dietro la mia porta sempre a un passo dall’incerto mescolando ipocrisie con ragioni appese a un gancio e persiane semichiuse sono un varco al chiaroscuro nel pulviscolo dorato e ti vedo in trasparenza. E la mano sulla porta mentre sento il tuo profumo e la pelle tra le braccia…. sento freddo, è già dicembre mentre passi in lontananza mi raggelano le spalle. Un rintocco,non è Mozart solo un requiem dell’addio, ed un fiocco immacolato mentre piange il cielo bianco copre l’orma ormai sbiadita e privata della vita e le punte delle stelle sono lame in fondo al petto nel rigore della notte… sento freddo è già dicembre e la mia porta resta chiusa.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
26-12-2012 | Infante Maria Teresa | Grazie infinite per le tue meravigliose parole e la tua stima Massimo.. | |
13-12-2012 | Massa V. Massimo |
C'è malinconia... una velata amarezza di vissuto che prende il sopravvento, sensazione oscura che assilla gli animi sensibili, alla ricerca di una non facile armonia interiore... ma la vita va vissuta, sempre e comunque, perchè dietro ad ogni porta non sempre esiste il muro dell'apparenza, dell'ipocrisia e dell'indifferenza! L'umanità, la delicatezza e la tua sensibilità si riflettono in questi versi attraverso una perfetta armonia di immagini poetiche che rendono onore al testo significativo e suggestivo. Sempre brava Maria Teresa |