Non chiamarmi uomo
L’apparenza è quella d’uomo ma ne ho solo le sembianze non mi torna indietro l’eco dei miei battiti nel petto: qui c’è vuoto, non c’è arredo senza desco la mia mensa non c’è amore in queste mura. Sembro uomo, ne ho fattezze ma nel tempo che perforo sempre neve, anche a settembre sempre gelo senza sole come Giuda porto il nome e il mio bacio uccide e spara. Sono padre e non ho prole, tanti figli senza un nome, ma ne ho fatto il mio tormento che non troverà perdono e le ceneri saranno una coltre alla sentenza senza tribunali e Bibbia. Ora so che non son uomo ma vergogna alla memoria, sono morto mille volte ogni giorno ancora muoio, e non ci sarà mai fiore alle mie ossa senza cuore, ma uno sputo e una condanna su una pagina di Storia.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
06-02-2013 | Infante Maria Teresa | Bruna, vista la fonte di queste belle parole non posso che esserne lusingata, te ne ringrazio tanto.. | |
30-01-2013 | Infante Maria Teresa | niente di più vero Massimo....il dolore per ciò che è stato può essere alleviato solo dalla speranza che l'uomo abbia imparato qualcosa dai suoi errori e dalle atrocità che è capace di compiere..grazie per le tue parole, Poeta! | |
28-01-2013 | Massa V. Massimo | Una poesia che riesce a mettere a nudo quello che per l’uomo stesso è vergogna, in versi delicati, senza grandi proclami, senza urla di indignazione… perchè niente e nulla potrà mai alleviare le ferite che rimarranno sempre aperte nel cuore dell’umanità. |