La giostra e le sue ombre
(Le donne conoscono l’amore, ma solo un sogno riesce ad amare.) In principio si fa strada l’arancio del sole dentro le palpebre socchiuse e poi scivola via, mentre il mormorio del vento sui vetri appannati ci accompagna verso la sera sincera e costante, come materno calore. Quando i nostri pensieri si spingeranno oltre le ombre degli occhi, capiremo di questo bambino che ci ha abitati da sempre, come funambolo appeso alle funi dei giochi. Non siamo formule assolute, ma il sogno o l’incubo che abbiamo fatto di noi stessi. Siamo l’anatomia aggiustata dei nostri respiri sulle terrazze dei giorni. Il calice stesso dove Dio immerge le sue labbra e si disseta. Riusciamo a pulsare dentro cuori sganciati dal ritmo del mondo come capsule agli sguardi dei focolari domestici. Siamo fuliggine su indistinti binari, aloni di stelle nel cesto dell’anima calati e stretti dentro le nostre ore, come viti. Siamo cavalieri disarcionati dal tempo, labirinti che bucano il fuoco del tempio coll’insostenibile peso del nulla.
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20-01-2014 | Redazione Oceano | Siamo quelli che la vita, con le sue scelte, ci ha portato ad essere. La scelta dell'eterno fanciullo è tra il sogno o la sofferenza del crescere. |