Soffio primordiale
Vecchio nespolo… ramo dalla bocca arsa voce selvaggia oltre le barriere. Tremo… voglio tesserti come estasi svelarti… legarti agli dèi alle cose e non so come ma “sono” ancora e questo mi basta per non tornare indietro. Mi sento ancora qui - e spalanco gli occhi - ad occhi chiusi.
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24-12-2014 | Redazione Oceano |
Un vecchio nespolo, un vecchio luogo ancorato ove le barriere si fermano e non oltrepassano. Un luogo perso agli anni, saldo alla vertigine, immemore alle memorie, lì il “Sono” è ancora definito tempo che guarda avanti e non ripercorre il passato. Nel soffio primordiale l’ancora è salvezza! |