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Vestita di velo nero...
quasi nuda e pronta...
così ho atteso
la mia ultima volta .
Le mani erano sudate
e intolleranti...
non vedevano l'ora
di toccare la sua pelle.
Non mi sarebbe bastata,
ma volevo comunque
averlo addosso...
Sulle labbra
e tra le gambe tremolanti...
tra inquietudine, tristezza
e passione !
I baci non erano gli stessi,
era un avvinghiarsi di bocche...
quasi a volersi ingoiare
reciprocamente l'anima...
Una tale violenza di gesti
e di sguardi che i miei occhi
hanno affondato nel tempo
e nei pensieri.
Non mi è bastato stare sopra
di lui come una lupa
che divora la sua preda...
ho desiderato che la
sua vita mi appartenesse...
sino alle viscere,
sino ad arrivare al cuore
che doveva essere
incondizionatamente mio.
Ho leccato le sue dita
come un bambino
che vince il suo gelato...
ed ho fatto del mio seno
la sorgente da dove poter
attingere piacere...
Solo quando si è lasciato
morire dentro di me...
mi sono sentita vinta
e battuta,
con la consapevolezza
che avrebbe portato con sè
il ricordo di istanti immensi,
perdutamente nostri !