Cosa è la mente?

C’è sempre la mente che ragiona e la mente che sente: dalla prima nascono uomini d’azione, 
dalla seconda i sognatori, i poeti e gli artisti. Non siamo ancora arrivati a capire i sognatori; 
per loro ci sono leggi severe intenti come sono ad ascoltare il canto della bellezza con un occhio 
assorto e pronto a portarsi sulle sue tracce con gran dispendio di forze che poi si logorano. Essi 
come il suono di un’arpa nel vento,  rispondono ad ogni soffio della fantasia come loro mondo ideale, 
per andare nella porta dei sogni. Creare suggestioni fantastiche con ciò che colpirebbe la nostra 
immaginazione, i sentimenti e che commuove e  ispira la nostra anima. La poesia della solitudine, 
del cielo stellato e della luna; avere la capacità e la possibilità di sentimenti poetici. 

Perché se la prosa è un discorso libero anche se legato da esigenze di armonia, la poesia è un’arte 
di parole chiuse nel ritmo serrato dei versi. Descrivere il fascino del mare, l’incubo della morte 
e l’ignoto del destino; i dadi offerti dal Fato o quelli della fantasia. Descrivere il tormento 
di un dolore, il senso angoscioso dell’esistenza, quello costante della morte, del disfacimento, 
del nulla.... Lirica e cuore sono separate nel modo più netto! In un mondo dove si vede tutto come 
“una complessa e indivisibile totalità in cui le cose vengono spesso espresse per corrispondenze 
come i profumi, i suoni, i colori  che si evocano reciprocamente, le poesie si orientano spesso 
verso simbolismi alla bellezza, all’armonia di un paesaggio, alla luce e all’ombra, al crepuscolo, 
alle foglie d’autunno, alla musica…e a una donna che piange…L’imperfezione è l’uomo sempre teso 
verso l’alto e, nello stesso tempo attratto e portato al male. La legge del mondo non è altro 
che giochi di antitesi: luci e ombre, bene e male che si contendono il dominio universale. 

Questo grandioso universo percorso da tutte le parti da coscienze che cercano di risalire con 
il bene fino a Dio. C’è sempre stato un contrasto tra essere e dover essere, tra possibilità e 
realtà, tra dimensione terrena e aspirazione universale!   “Scoprire il nocciolo razionale sotto 
l’involucro mistico.”  Non ricordo chi lo ha detto ma penso che non è la coscienza degli uomini che 
determina il loro essere, ma il loro essere che determina la coscienza. Quando l’evoluzione delle 
nostre idee si mettono in contrasto con le vecchie sopravviene in noi una rivoluzione che non ne 
deforma la complessità; ma il nuovo equilibrio raggiunto è a sua volta provvisorio, ma forse 
destinato a costituire un punto d’avvio a un punto d’arrivo equilibrato. C’è altresì in noi
 certe paure che limitano la voglia e la capacità di affrontare le difficoltà. E’ come se 
scattasse una specie di “salvaguardia delle competenze” vale a dire un bisogno inconscio di 
proteggersi da eventi e cambiamenti; sfide non previste che quasi sempre creano disagi e insicurezze 
paralizzanti dovute anche alla paura di non esser in grado di tenere tutto sotto controllo come 
un tempo; una sensazione di instabilità, questo timore aggravato anche dal calo fisiologico di 
energie dovuto all’avanzare dell’età.








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